Oggi è molto diffuso l’utilizzo di piattaforme di messaggistica per l’invio di comunicazioni promozionali.
Spesso però tale invio viene effettuato a utenti che non hanno mai espresso il loro consenso al trattamento dei dati personali per finalità di marketing e con modalità che comportano una loro divulgazione non autorizzata, in violazione di quanto disposto dalla normativa privacy (e, precisamente, dal Regolamento UE 2016/679, noto anche come GDPR o RGPD).
A chi è possibile inviare i messaggi promozionali
L’invio di messaggi può essere effettuato solo nei confronti di chi, ricevuta l’informativa privacy, abbia prestato il suo consenso al trattamento dei dati per la finalità di marketing.
L’art. 130 del Codice privacy, anche in seguito alla modifica effettuata ad opera del decreto di adeguamento della normativa interna alla normativa europea, prescrive infatti l’obbligo di acquisire il consenso dell’utente o contraente per l’invio di comunicazioni promozionali tramite posta elettronica, telefax, messaggi del tipo Mms (Multimedia Messaging Service) o Sms (Short Message Service) o di altro tipo.
Il riferimento ai messaggi “di altro tipo” comporta che la citata disposizione trovi applicazione nel caso di invio, per finalità di marketing, di comunicazioni anche attraverso piattaforme di messaggistica (come Whatsapp o Telegram).
Resta inteso che i destinatari potranno cambiare idea in ogni momento e opporsi al trattamento in precedenza autorizzato, richiedendo quindi di non ricevere ulteriori messaggi promozionali.
Cosa fare nel caso di invio di un messaggio a più destinatari
Nel caso in cui si intenda inviare lo stesso messaggio promozionale a più soggetti occorre prestare attenzione alle modalità di invio, in quanto i dati personali dei destinatari non devono rendersi visibili e accessibili a tutti coloro che ricevono il messaggio.
Come rilevato dal Garante privacy nelle Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam del 2013 con riferimento alla posta elettronica, l’attività promozionale effettuata con mailing list in chiaro costituisce di fatto una comunicazione di dati personali (quelli relativi agli altri indirizzi di posta) a terzi (ossia ai destinatari della promozione). Per tale motivo occorre mantenere riservati, magari utilizzando la funzione “CCN” (ossia l’inoltro per conoscenza in “copia conoscenza nascosta”), gli indirizzi di posta utilizzati per l´invio della promozione.
Tale precisazione legata alla posta elettronica deve estendersi a qualsiasi canale utilizzato per l’invio dello stesso messaggio a più destinatari, comprese le piattaforme di messaggistica.
Occorre pertanto prestare attenzione alla scelta dello strumento da utilizzare per l’invio di comunicazioni promozionali, evitando di ricorrere a funzionalità, come i Gruppi, in cui i dati dei partecipanti possono essere visibili anche dagli altri membri e optare invece per meccanismi che escludono una condivisione di informazioni non autorizzata.
Il riferimento è, ad esempio, a funzionalità come le liste broadcast di Whatsapp. In tal caso gli utenti inseriti nella lista broadcast visualizzano il messaggio ricevuto come se fosse mandato in una chat one-to-one e non vedono chi fa parte della lista.
Si tratta di una funzione che ricorda la “CCN” delle e-mail e che può quindi essere utilizzata nel caso in cui si voglia utilizzare Whatsapp come piattaforma di invio di messaggio promozionale a più destinatari.